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Inchiesta Prisma, la deposizione di Marilungo: "Alla Juve dicevano A, Deloitte diceva Z..."

di Raimondo De Magistris

All'indomani della deposizione del ricordo presso il Collegio di Garanzia del CONI emerge a mezzo stampa la deposizione di fronte ai PM dell’inchiesta Prisma dell'ex consigliera indipendente del CdA Juve Daniela Marilungo.
Lo scorso 29 novembre Marilungo decise di rassegnare le proprie dimissioni con dichiarazione separata rispetto agli altri membri del CdA sostenendo l'impossibilità di esercitare il proprio mandato con la dovuta serenità e indipendenza anche, ma non solo, per il fatto di ritenere di non essere stata messa nella posizione di poter pienamente agire informata a fronte di temi di sicura complessità". Ed è questo che lo scorso 12 gennaio ha confermato dinanzi ai PM: "A più riprese abbiamo (insieme ad altri consiglieri del CdA, ndr) chiesto che la documentazione integrale della procura ci venisse data e a più riprese ci sono state date rassicurazioni che nessuna delle carte del procedimento erano rilevanti ai fini delle decisioni in materia di bilancio", le sue parole riportate da 'La Stampa'.

In un altro passaggio, Marilungo torna di nuovo sul motivo delle sue dimissioni: "Avevamo chiesto che fossero messi a disposizione gli atti integrali del procedimento penale ma non ci sono mai stati consegnati. Ed è questo è uno dei motivi per cui ho deciso di dimettermi. Anche perché i professionisti di fiducia della Juve 'dicevano A' e Deloitte 'diceva Z'".

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