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Il ct Spalletti: "Dopo Napoli ho rifiutato gli Emirati Arabi, non era il calcio che mi piaceva"

di Tommaso Bonan

"Gli Europei? Non si gareggia per accontentarsi, andremo in Germania per lottare su ogni fronte. Non possiamo che puntare al massimo, siamo i campioni in carica, non possiamo cercare una posizione inferiore a quella del 2020, anche se sarà difficile ripetersi". Così il ct azzurro Luciano Spalletti intervenuto a Casa Italia, in onda su Rai Italia e Rai Play. "Anche io ho visto l'Italia da lontano quando allenavo lo Zenit di San Pietroburgo e avrei potuto continuare a farlo perché finita la fantastica esperienza a Napoli mi sono arrivate proposte dagli Emirati Arabi e da altri campionati, nei quali sarei stato remunerato molto bene - racconta - Ma non era il calcio che mi piaceva. Poi è venuta la chiamata della Nazionale e i miei sogni si sono avverati".

Giovani in rampa di lancio
L'azzurro del futuro è alle porte con diversi giocatori che pressano per accedere alla maglia tricolore: "C'è qualche giovane forte che stiamo seguendo con attenzione, anche lontano dall'Italia - prosegue Spalletti -. Kayode, l'esterno della Fiorentina? Lo avevo convocato ma si è infortunato. Ora cerchiamo di valutarli direttamente, dal vivo. Luca Koleosho (nato negli Usa, attaccante del Burnley in Premier League e dell'Under 21) è un altro profilo piuttosto interessante".

Italiani all'estero
Il pensiero poi va agli italiani all'estero, quelli che seguono l'azzurro da oltre confine: "A loro promettiamo il massimo dell'impegno, il calcio può essere un elemento capace di farli sentire più vicini al loro paese di provenienza. Ogni volta che siamo andati a giocare all'estero abbiamo ricevuto questa 'sciarpa intorno al collo', fatta di calore umano che fa parte dell'essere italiano".


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