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Senza rivali

di Andrea Losapio

Quando il gioco si fa duro, i duri incominciano a giocare. Non è un caso che Lorenzo Insigne e Marco Verratti, i due emblemi della mancata Italia di Giampiero Ventura, stiano trascinando con le loro giocate la Nazionale. Gol straordinario quello del napoletano, tutt'altro che banale per il centrocampista del Paris Saint Germain, bravo a vedere la buca d'angolo e spedirla laddove Sehic non poteva di certo arrivare. Così, due lampi in una serata brutta, con l'undici di Mancini in balia delle onde, incapace di creare grattacapi alla Bosnia se non per un paio di diagonali di Quagliarella. Un po' troppo poco nel primo tempo, considerando che Bonucci aveva dovuto salvare su Visca, poi Dzeko aveva firmato il vantaggio.

Però i campioni sono così, quell che tirano fuori la giocata dal cilindro, nel momento peggiore. Perché dopo l'1-1 di Insigne bisogna ringraziare un grande Sirigu, autore di almeno tre parate decisive e un'uscita su Dzeko. La realtà è che in questo gruppo, di rivali, non ce ne sono. Difficile pensare che l'Armenia - comunque vincente in Grecia - possa rappresentare un ostacolo verso la qualificazione. Sicuramente la Bosnia è la migliore fin qui vista, ma è distante già otto punti (e ne ha cinque da recuperare alla Finlandia). Aggiungendo la vittoria, scontata, con il Liechtenstein, l'Italia è già a quota 15 e vede l'Europeo. Senza grossi rivali, anche se le prossime due sono in trasferta, tra Erevan e Tampere.


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