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Hellas, Lazovic: "Volevo il rinnovo e ho aspettato il Verona. Parlo poco, contano i fatti"

di Lorenzo Di Benedetto

Il centrocampista dell'Hellas Verona, Darko Lazovic, fresco di rinnovo con i gialloblù fino al 30 giugno 2025, ha parlato in conferenza stampa dal ritiro di Folgaria, affrontando vari temi in vista della stagione appena cominciata, a partire dalla soddisfazione per il prolungamento dell'accordo con il club scaligero: "La mia prima scelta era di rimanere qui a Verona, sapevo che la società mi voleva. Ho scelto di aspettare l'Hellas, come dicevo la mia prima scelta, e sono contento di essere rimasto".

Qual è il ruolo in cui ora sente di poter dare di più?
"In questi tre, quattro anni ho fatto il quinto, poi ho iniziato a fare l'esterno alto nelle ultime stagioni. Sono sempre stato un esterno, anche prima di arrivare in Italia. Penso che mister Zanetti mi veda in quel ruolo, come mister Baroni lo scorso anno, ma posso giocare anche in altri ruoli e come esterno d'attacco, non mi importa se gioco a destra o a sinistra".

Quanto sarà utile ripartire dalla base creata l'anno scorso?
"Mi aspetto tanto da tutti, anche da chi è arrivato a gennaio e non ha giocato tantissimo. In questi sei mesi sono migliorati e col tempo anche chi è arrivato dopo farà vedere il suo potenziale".

Come sta vedendo mister Zanetti in questi primi giorni?
"Il mister in questi pochi giorni è stato chiaro, ci ha spiegato le sue idee di calcio, il gioco che vuole fare, e noi siamo qui per seguirlo. Ci sarà tempo per riuscire a mettere in pratica il suo gioco al meglio possibile".

Come si sente nel ruolo di leader di questa squadra?
"Quando sono arrivato qui ero già un giocatore di esperienza. Ho sempre fatto il massimo, ma non sono mai stato uno che parla tanto. Do l'esempio con i fatti, sia in campo che fuori. Mi trovo bene con i ragazzi, anche se non mi sento meno giovane di loro".

Lo stare bene a Verona, insieme alla sua famiglia, ha inciso nella scelta di rinnovare?
"Certo, per me conta tanto anche come stai fuori dal campo. La mia famiglia, mia moglie e i miei figli stanno bene qui, è stato un fattore nella mia scelta. Sono contento".

Qual è il ricordo più bello dei cinque anni trascorsi finora a Verona?
"Il primo anno è stato molto emozionante. All'inizio le aspettative dall'esterno erano basse, ci davano già per spacciati, ma abbiamo fatto un campionato bellissimo. In generale i primi tre anni belli sono stati belli, stare dalla parte sinistra della classifica, ma anche gli ultimi due per come ci siamo salvati. Due anni fa la salvezza con lo spareggio è stata emozionante, come anche l'anno scorso. Tutti ci davano per retrocessi, ma noi ce l'abbiamo fatta. Sono stati tutti belli questi cinque anni".

Cosa serve all'Hellas per raggiungere la salvezza anche quest'anno?
"Lavoro duro, dimenticare quello che è passato, ciò che è già stato fatto e concentrarci sul presente. Guardare avanti, pensiamo a quello che ci chiede il mister e crediamo nel raggiungimento della salvezza".

Il mister in conferenza ha raccontato di aver chiesto esplicitamente il suo rinnovo, parole che fanno piacere.
"Certamente mi fa piacere, ma non devo accontentarmi. Il mister mi ha visto da fuori, non mi ha mai allenato, ora spetta a me dimostrare sul campo. Spero di riuscirci e di giocare meglio anche rispetto agli anni precedenti".

I tanti tifosi presenti a Folgaria vi danno una spinta in più?
"Sicuramente, lo fanno come l'hanno fatto tutto lo scorso anno. Nelle partite importanti vedere lo stadio esaurito è una delle cose più belle per un calciatore, sentire i tifosi che ti spingono. Qui ci sono anche tanti bambini, è un piacere firmare autografi. Speriamo di accontentare i tifosi anche a fine anno".


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