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Graziani: "De Rossi via? Proprietà estere meno sensibili all'umore dei tifosi"

di Alessio Del Lungo
Fonte: Intervista a cura di Niccolò Ceccarini

L'esonero di Daniele De Rossi da parte della Roma ha sicuramente scosso un po' il mondo del calcio. Francesco Graziani, ex attaccante che in giallorosso ha giocato per ben 3 anni, si è detto incredulo della scelta della società nell'intervista rilasciata a TMW: "Se me lo aspettavo? Assolutamente no, anche perché, vedendo le ultime 2 partite, la squadra aveva dato segnali molto positivi. È vero, sono sempre 2 pareggi, ma nelle prime 4 solo una volta si è giocato all'Olimpico".

È stato dunque sorpreso.
"Ma non se la aspettava nessuno. Poi alcuni giocatori importanti sono arrivati alla fine del mercato... La fase difensiva mi sembrava migliorata. Certo, 3 punti in 4 partite non sono un bel bottino, ma allora bisogna mandare via anche Italiano, Palladino e Fonseca. Non hanno avuto pazienza molto probabilmente e questo ci fa capire come le proprietà estere siano meno sensibili all'umore del popolo e della tifoseria".

Come giudica l'operato di De Rossi sulla panchina della Roma?
"Ha fatto bene, dopo Mourinho non era facile. Ha condotto la squadra al sesto posto, è tornata a essere una squadra educata, rispettosa, non c'era più quella confusione in panchina... I risultati erano positivi, l'inizio non è stato dei migliori, ma niente poteva far presagire il suo esonero. Le prossime 3 gare sono un po' più abbordabili, poi c'è di nuovo la sosta... Se hai rinnovato il contratto 3 mesi prima della fine della stagione per 3 anni e dopo 4 partite lo mandi a casa, significa che la società non ci ha capito granché".

Per Juric ora ci sono anche responsabilità importanti.
"Chi fa quel mestiere vive quotidianamente di queste cose. Mandando via De Rossi, non avrebbero potuto prendere un tecnico migliore di Juric. Ha un carattere un po' burbero, a volte non riesce a contare fino a 10 quando si arrabbia, ma è capace e bravo. La Roma è in buone mani, poi è una scommessa anche per lui: se fa risultato, si fa accettare e le cose vanno in una certa maniera, molto probabilmente il contratto potrebbero rinnovarglielo".

Si aspetta un cambio di modulo?
"No, anche perché pure De Rossi stava cominciando a giocare con il 3-5-2, il 3-4-2-1... Poi è tutto da rivedere, sposti un giocatore 10 metri più avanti e diventa un 3-4-3, cambia poco. Partirà con il suo marchio, il 3-5-2".


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