.

Genoa, Masiello: "Il 18 maggio forse si riparte, ma non sappiamo se si giocherà ancora"

di Patrick Iannarelli

Andrea Masiello, difensore del Genoa, è intervenuto ai microfoni di RadioDea per parlare del momento che sta attraversando il paese e per svelare alcuni aneddoti sulla sua avventura da calciatore a Bergamo: "Io sono molto perplesso sull'uscire di nuovo. Qua dove abito io non vedo un bambino in giro, vedo solo gente che lavora. Non mi fido, non vorrei affrettare troppo i tempi. Se riapri corso Italia a Genoa ti trovi 5mila persone in strada. Non puoi obbligare le persone a stare a casa quattro mesi, bisogna trovare un equilibrio. Il 18 maggio forse si ripartirà, ma ovviamente bisognerà capire se si giocherà ancora. Non si sa cosa accadrà".

Quale è il compagno che più ti manca?
"Mi mancano tutti i compagni, per tutti gli anni che abbiamo vissuto insieme. Siamo stati un gruppo molto unito. Gollini si vestiva strano, arrivava sempre tirato. Appena arrivava partivano gli insulti (ride, ndr)".

C'è qualcuno del Genoa che vede bene nell'Atalanta?
"Per come gioca l'Atalanta Romero, perché è forte fisicamente e difficilmente gli vai via. È un po' irruento, ma verrà fuori e sarà il futuro di qualche squadra".

Come è stata l'esperienza a Sarajevo?
"Sarajevo ci ha colpito molto, mentre andavamo allo stadio vedevamo i fori dei proiettili nei palazzi. Un'immagine davvero forte. Lo stadio? Non capisco perché ci hanno fatto storie sull'omologazione".

Stadio più bello in cui ha giocato?
"Quello del Manchester City. Ha un terreno di gioco che non ho mai visto in vita mia. Siamo partiti motivati, poi abbiamo perso. Ma che fai, ti fai un mazzo così e poi vai lì e giochi tutti dietro? Almeno te la sei giocata. Sterling aveva il motorino. Sono partite che ti fanno fare esperienza. Al ritorno poi loro hanno giocato sporco, tra i cambi e i 7 minuti alla bandierina...".


Altre notizie