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Gennaio, il mese nero dell'Inter. Da Mazzarri a Conte, con Pioli eccezione

di Gaetano Mocciaro

Gennaio amaro per l'Inter e ormai è una consuetudine. Nemmeno l'arrivo di Antonio Conte ha cambiato un trende che salvo la parentesi di Stefano Pioli ha visto i nerazzurri rallentare. Il primo mese del 2020 era partito bene, col successo al San Paolo contro il Napoli e la squadra prima in classifica. Poi, tre pari consecutivi, sempre per 1-1 e sempre con l'Inter raggiunta dagli avversari. E poteva andare persino peggio se contro l'Atalanta Handanovic non avesse parato il rigore a Muriel. Lecce e un Cagliari incerottato erano avversari sulla carta abbordabili, invece si sono rivelati delle trappole. La Juventus ha allungato di 4 punti e ora per i tifosi della Beneamata non resta che tifare Napoli per la sfida di questa sera.

Uno scenario che è un deja vu. L'Inter di Mazzarri nel gennaio 2014 guadagnò appena 2 punti in 4 partite. L'anno successivo con Mancini poco meglio: 5 punti. Nel 2016 il crollo più clamoroso, con l'Inter che è prima in classifica e perde il controllo della situazione dopo un ko casalingo contro il Sassuolo. Alla fine del mese la squadra si ritrova addirittura quarta. Nel 2017 l'eccezione Pioli con quattro vittorie su quattro ma nel 2018 si ritorna al gennaio nero: tre pareggi in tre partite. L'anno scorso le gare di campionato sono solo due e portano in dote un punto.

Un dato positivo, per quest'anno, almeno c'è: dalla prossima partita si entra nel nuovo mese.


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