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Gattuso: "Galliani mi convinse a restare dopo Istanbul. Sempre milanista"

di Michele Pavese

Gennaro Gattuso ha parlato a DAZN in vista della sfida tra Liverpool Legends e Milan Glorie: "Il Milan è sempre stato un sogno, lo tifavo da bambino. Quando il Milan vinse contro lo Steaua Bucarest mio padre mi portò a vedere la sfilata. Il sogno è sempre stato alzare una coppa con la maglia del Milan".

Su cosa lo ha convinto a rimanere al Milan dopo Istanbul: "Galliani. Siamo rimasti chiusi otto o nove ore nella sala trofei, veniva solo la segretaria a portare qualche tramezzino o qualche caffè. Mi sentivo tantissime responsabilità addosso, non l’ho digerita quella finale".

Sulla finale di Atene: "Avevamo preso gol quando mancavano quattro minuti e poteva finire come due anni prima".

Su quanti minuti potrebbe giocare nell’amichevole: "Sto correndo sette o otto chilometri tutti i giorni, si mangia meno. Ho chiuso la bocca".

Su Dudek: "I suoi movimenti sulla linea di porta su quei rigori li ho sognati per anni. La sua doppia parata su Sheva è ancora un incubo, quando ha chiuso gli occhi al 119 e ha parato".

Il compagno di squadra più vanitoso?
"Beckham, Borriello, Redondo che ogni giorno veniva con vestiti diversi".

Il più talentuoso?
"Questa è più difficile, ho giocato con tanti palloni d’oro".

Il più casinista?
"Kaladze, quando volevo fare casino mi appoggiava sempre".

La cosa più assurda fatta per una scommessa?
"Il giorno prima della semifinale di Champions contro lo United ho avuto la bella idea di mangiarmi una lumaca, tutti erano shockati".

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