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Galliani: "Al Milan trattai Conte e Sarri. Ibra fenomeno ma vorrei Icardi"

di Dimitri Conti

Ospite negli studi di Tiki Taka, l'amministratore delegato del Monza, ed ex Milan, Adriano Galliani, ha parlato di molteplici temi, partendo ovviamente dai rossoneri, e dal possibile ritorno a Milano di Zlatan Ibrahimovic: "Sarebbe una cosa bella rivederlo in rossonero. Lui è un fenomeno, bisogna capire come sta adesso... Se sta bene, è un fenomeno paranormale".

Sulla gestione di Cristiano Ronaldo da parte di Sarri nella Juventus, ha invece sottolineato: "Mi ricorda come ai tempi di Arrigo Sacchi, quando teneva fuori Van Basten. Arrigo però ebbe anche il coraggio di portarselo in panchina. Gli diceva: "Ah vuoi fare l'allenatore? Allora vieni al posto mio!" (ride, ndr). Ricordo perfettamente l'allenamento prima della finale di Champions del 2007: Inzaghi era un cadavere, Gilardino si allenava bene. Allora vado da Carletto (Ancelotti, ndr) e gli dico che avrei messo Gilardino. Lui mi fa: "Ma magari Pippo mi fa due gol...", e li ha fatti! Con i grandi campioni è così".

Una rapida considerazione sul VAR: "Dopo il gol non assegnato a Muntari, sono assolutamente a favore di qualsiasi VAR e qualsiasi tecnologia. Da quella sera ero già un fan. Tutto è migliorabile e certamente va migliorato, ma l'assenza di tecnologia era peggio. Adesso hai più certezze, meno dubbi e sospetti: serve molto. Certo che è da modificare, ma non si torna indietro. Sono contento che dall'anno prossimo ne sarà fornita anche la Serie B. Non so se l'occhio di falco è vero o no, ma quando lo vedo in un incontro di tennis sono sereno".

Quindi due battute sull'Inter, finendo però per sfiorare anche temi rossoneri: "Conte ha ragione, senza l'Inter il campionato sarebbe già finito a novembre. L'unica rivale per lo Scudetto, il nono consecutivo della Juve, non può essere altro che l'Inter. Provai a portare Conte al Milan, l'ho corteggiato ma non è andata bene. Anche Sarri... E non solo loro: nel calcio ci sono tante cose che si dicono e non si dicono. Fummo vicini a Sarri, e se fossi stato ancora oggi al Milan avrei cercato di prendere Icardi, sono convinto sia un centravanti straordinario".

Su quale sia l'affermazione europea del suo Milan che mantiene maggiormente nel cuore: "La prima, come l'amore: non si scorda mai. Milan-Steaua del 1989, c'era tutto lo stadio rossonero visto che i rumeni erano ancora sotto Ceausescu e non potevano uscire. Non solo 90mila milanisti allo stadio, ma anche migliaia di persone in strada. Arrigo disse alla squadra che se perdevamo non gliela potevamo raccontare a quelli... Fu un bel modo di caricare la squadra".


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Martedì 21 Maggio 2024