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Flop, promesse, sogni infranti e ricordi indelebili. Gli italiani al Liverpool prima di Chiesa

di Marco Conterio

L'Italia prima di Federico Chiesa al Liverpool è stata una storia ricca di giocatori, di campioni, di delusioni, di meteore, di 'vorrei ma non posso' e di tante altre cose. Quella dei calciatori nostrani in Premier League è di fatto una storia nata negli anni '90 e in un club glorioso come quello del Merseyside è certamente strano vedere che il primo (all'epoca 'tecnicamente' era ancora argentino) sia Gabriel Paletta. Arrivava dal Banfield, una stagione e tornò in patria al Boca Juniors. Otto partite, un gol, poche memorie.

I primi due colpi e poi Aquilani
Il Liverpool cercava un portiere affidabile, per sei mesi, in prestito. Scelse Daniele Padelli, preso dalla Sampdoria e poi rientrato in Liguria. Una sola gara giocata. Chi fece più partite fu certamente Alberto Dossena, terzino sinistro preso dall'Udinese, un anno e mezzo, trentuno gare e due marcature con la maglia dei Reds. Poi Alberto Aquilani, 'solo' ventotto partite con due gol ma la vivida impressione che avrebbe potuto fare molto, molto di più nell'esperienza sulle rive del Mersey se il fisico lo avesse seguito a dovere.

La Balotellata
A seguire Fabio Borini, preso dalla Roma, in assoluto il più presente della storia degli italiani al Liverpool, trentotto matches e tre reti totali, comprimario che però decise di restare a scrivere pagine importanti ancora in Inghilterra, trasferendosi al Sunderland. Poi, Mario Balotelli. Una parentesi tra un Milan e un ritorno in rossonero in prestito) prima di virare per altri lidi. Quattro reti soltanto, ventotto partite solamente, la sensazione che il suo percorso si fosse già sgonfiato e così sarà. Adesso Chiesa, per provare a scriverla davvero una storia italiana in casa Liverpool.


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