.

Fiorentina troppo brutta per essere vera. Vlahovic unica nota lieta

di Gaetano Mocciaro

Una Fiorentina troppo brutta per essere vera, quella vista oggi a Cagliari. Dove non c'è nulla da salvare, o quasi. Facile evidenziare l'assenza di Frank Ribéry come causa delle difficoltà viola ed è un dato che regge fino a un certo punto. Montella a fine partita ha evidenziato che fra Cagliari e Fiorentina c'era un divario di 40 anni che l'ex Bayern con la sua esperienza avrebbe per lo meno attenuato. Una squadra che però fra molti giovani oggi aveva nell'undici titolare giocatori navigati come Pezzella, Caceres e Badelj.

Scegliamo, al di là degli orrori visti oggi, l'unica cosa positiva vista oggi: Dusan Vlahovic ha trovato i primi due gol in Serie A. Vero, inutili, perché arrivati quando i sardi stavano vincendo 5-0 e hanno fisiologicamente abbassato la guardia. Ma in una squadra che sin dall'inizio dell'anno ha evidenziato una criticità in fase realizzativa, fra l'oggetto misterioso Pedro e il finto nove Boateng, i primi gol del serbo sono una boccata d'ossigeno in chiave futura. 19 anni, è considerato in patria come il nuovo Ibrahimovic ed essere stato il più precoce ad aver esordito in un derby "tranquillissimo" come quello di Belgrado è già un battesimo non da poco. Il futuro è suo, con la speranza che sia più immediato possibile.


Cagliari-Fiorentina 5-2. Sardi travolgenti, ora è terzo posto in classifica
Altre notizie