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Filosofia Ajax: il dopo De Jong è in casa, da Ekkelenkamp a Gravenberch

di Marco Conterio

Jurgen Ekkelenkamp ha preso un giallo da trentacinquenne all'andata, alla Johan Cruyff Arena: è entrato contro la Juventus e ha fermato una ripartenza con un fallo non profondamente sportivo ma di una maturità inattesa. E' un centrocampista, un regista, un interditore. E' l'erede di Frenkie de Jong che l'Ajax ha già in casa, classe 2000 pronto dalla prossima stagione a prendere in mano il centrocampo ajacide insieme a Dani de Wit, col quale appunto si giocava il posto dal 1' salvo poi veder giocare il numero 21. La formazione di Erik ten Hag è già nel futuro e lo è già in casa. Nella sua cantera. Ryan Jiro Gravenberch è a sua volta l'erede di Ekkelenkamp. Il prossimo di una nuova generazione d'oro, dell'Ajax che è, che verrà. Classe 2002, centrocampista centrale, ha già fatto capolino in Eredivisie, mentre sempre nell'Under 21, in seconda divisione, c'è Teun Bijleveld. E pure dietro cresce un 2004, sempre nel ruolo di De Jong, di cui si dice un gran bene, come Julian Brandes. Questa è la ricetta. Ricambio continuo. Cessioni multimilionarie e forze fresche dalla cantera.


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