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Domenghini: "Bello veder vincere l'Atalanta. Messico '70? Potevamo farcela col Brasile"

di Paolo Lora Lamia

Angelo Domenghi, ex ala tra le altre di Atalanta, Inter e Cagliari, è stato premiato a San Pellegrino Terme dal Comitato Coppa Angelo Quarenghi con il Premio alla Carriera. Per l'occasione, ha rilasciato delle dichiarazioni a Bergamo & Sport partendo dal trionfo bergamasco in Europa League: “La vittoria dell’Atalanta mi ha fatto un bellissimo effetto. A Lookman auguro di fare tanti goal, molto più di quelli che ho fatto io. Dove sono andato sono sempre stato il secondo cannoniere della squadra. All’Atalanta ho bellissimi ricordi. In quella finale di Coppa Italia eravamo sfavoriti e abbiamo vinto, anche senza allenatore”.

Sulla sua esperienza in Sardegna: “Al Cagliari avevo come mister Manlio Scopigno, che poi mi ha voluto alla Roma. In terra sarda ho solo ricordi belli, e poi lì c’è il mare più bello del mondo. Lo posso confermare, anche se non ho una barca. La mia vita, oggi, si divide tra Lallio e la Sardegna”.

Chiusura sull'Italia, con cui ha vissuto l'esperienza del Mondiale di Messico '70: “Tutti si ricordano la grande vittoria in semifinale 4-3 contro la Germania, ma si va a giocare ai Campionati del Mondo per vincere, non per fare le figurine. Avrei pagato qualsiasi cifra per vincere quella finale. Il Brasile troppo forte? No, potevamo farcela! Al 65esimo eravamo ancora sull’1-1. Dall’altra parte c’era uno come Pelè, è vero, ma noi avevamo davanti giocatori come Boninsegna e Riva”.


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