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Di Canio rivela: "Ho detto no a Mancini, mi aveva proposto di fare il vice ct della sua Arabia"

di Dimitri Conti

Paolo Di Canio ha detto no di fronte a una proposta presentata dall'ex ct azzurro Roberto Mancini, ha rifiutato la possibilità di diventare il vice commissario tecnico della nazionale dell'Arabia Saudita. Ne parla lui stesso nel corso di una breve intervista sulle colonne de La Stampa:

"Non è solo un no ai petroldollari, sarebbe stata un'esperienza importante in un calcio che investe per crescersi e affermarsi. Roberto non mi aveva proposto un ruolo marginare, mi voleva come secondo allenatore in campo per addestrare e migliorare i suoi calciatori. Mi ha inorgoglito, anche perché non abbiamo un rapporto speciale: qualche partita a padel, due chiacchiere e nulla più. Se ha pensato a me è perché crede nelle mie idee e nel mio lavoro, voglio ringraziarlo. Non è stato facile, ho tentennato a lungo ma alla fine ho deciso di seguire il cuore", spiega Di Canio.

L'ex attaccante si sofferma poi così sul tema del momento, lo scandalo scommesse che vede giovani calciatori italiani coinvolti: "C'è troppo buonismo, si tende a comprendere e giustificare. Premesso che bisogna aspettare l'esito dell'inchiesta e rispettare chi soffre di malattie come la ludopatia, voglio essere schietto: se qualcuno, fortunato, rischia di sciupare tutto per comportamenti leggeri è un cogl..ne, non un poverino. E se vengono accertate responsabilità anche le società devono punirli, sennò come al solito si fanno belle parole".


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