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Del Piero: "Bellingham da Pallone d'Oro. Spero che cambi, non sempre CR7 e Messi hanno meritato"

di Ivan Cardia

Alessandro Del Piero, ospite di Sky prima della finale di Champions League tra Real Madrid e Borussia Dortmund, ha analizzato i temi della serata: "Per il Real giocano tanti fattori, la storia, l'inno, i tifosi. Mi è venuto solo un unico dubbio: tutti quanti ci siamo fermati quando Ancelotti ha scelto Courtois e non Lunin. È il dibattito più acceso delle ultime settimane, se far giocare lui o chi ha portato il Real fino a qui. Ci sono state parate fondamentali, determinanti per i vari passaggi del turno".

Bellingham in finale contro il suo passato. Del Piero si ricorda la sua prima finale?
"Beh, sì… Eravamo a Roma e l'abbiamo vinta, è bello ricordarla. Abbiamo parlato spesso di questo ragazzo, c'è da capire la maturità e l'intelligenza di un giocatore superiore. Credo metterà da parte i suoi ricordi, ha passato un periodo strepitoso e una grande tristezza con questa gente: il Dortmund ti prende sotto questo aspetto. Questo spazio verrà chiuso nella sua mente dalla voglia di chiudere al meglio una stagione altrettanto strepitosa, che sta finendo in maniera leggermente inferiore a quanto avvenuto all'inizio".

È pronto per il Pallone d'Oro?
"Sicuramente sì, io mi auguro che il Pallone d'Oro, senza valutare il passato, sia legato non solo alle vittorie e alle sconfitte di un giocatore, ma alla sua reale efficienza nella propria squadra, a quanto la migliori e migliori gli altri. Arriviamo da un'epoca nella quale Ronaldo e Messi hanno stravinto, spesso meritatamente ma in altre occasioni avrebbero meritato altri giocatori. Europeo e Mondiali importano, ma fino a un certo punto: restano tornei, ma se il Pallone d'Oro deve valutare tutta l'annata, ci devono essere valutazioni diverse. Ci sono tanti giocatori che hanno fatto un'annata incredibilmente bella. Ci tengo a dirlo, a volte ci confondiamo".

Il live TMW della finale di Champions League


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