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Chi vincerà il Pallone d'Oro? Beffata tre volte, la Spagna può sperare di essere premiata

di Gaetano Mocciaro

Archiviati Europei e Copa América un dubbio ci accompagna fino al 28 ottobre: chi vincerà il Pallone d'Oro? Non c'è stato un dominatore assoluto e ci troviamo in una fase dove chi era designato a raccogliere il testimone di Lionel Messi e Cristiano Ronaldo, non ha colto l'occasione: se da una parte Erling Haaland è partito sfavorito dall'assenza della Norvegia agli Europei, dall'altra Kylian Mbappé ha compromesso la sua candidatura con un torneo partito sotto una cattiva stella, con l'infortunio rimediato all'esordio e terminato in semifinale, con uno score di appena un golletto su rigore.

Spagna e Argentina sono le regine e a meno che non si tratti di Lionel Messi, storicamente ha sempre pesato l'Europeo. Nonostante le vittorie nel 2008 e nel 2012, oltre che nel Mondiale 2010 le furie rosse non hanno avuto rappresentanti ad alzare il prestigioso riconoscimento, con i premi che andarono all'epoca a Cristiano Ronaldo e alla già citata Pulga (surreale l'edizione del 2010). Per risalire a dei vincitori made in Spain bisogna risalire al 1960 con Luisito Suarez. Stavolta le cose potrebbero andare diversamente: Rodri è stato votato miglior giocatore di Euro 2024, è dominante a centrocampo ed è stato protagonista della vittoria in Premier League del Manchester City. Volendo però aumentare la concorrenza interna facciamo anche il nome di Dani Carvajal, che per quanto possa suonare strano è stato il miglior giocatore dell'ultima finale di Champions League, dove ha aperto le marcature e ha giocato 5 partite ad altissimo livello in questi Europei, trovando anche la rete contro la Croazia. Più difficile aspettarsi l'exploit di Nico Williams, sul quale pesa un anno giocato all'Athletic Bilbao e Lamine Yamal, atteso nei prossimi anni come protagonista di questo riconoscimento.

Spostandoci alla finalista, non ci sarebbero stati dubbi sull'assegnazione del Pallone d'Oro se avesse vinto l'Inghilterra: Jude Bellingham non solo è stato grande protagonista al Real Madrid, ma è stato l'uomo della svolta della squadra di Southgate con quella iconica rovesciata che ha cambiato i destini della selezione contro la Slovacchia. Grande la sua finale, ma non è bastato. La sua candidatura resta sempre fortissima. Dall'altra parte dell'Oceano c'è Lautaro Martinez grande protagonista dello scudetto della seconda stella dell'Inter, capocannoniere della Copa América e autore del gol decisivo nella finale contro la Colombia. Pesa per lui la Champions dei nerazzurri (con suo rigore fallito) e il fatto di non chiamarsi Messi. Poteva essere l'underdog del premio James Rodriguez, miglior giocatore del torneo. A 33 anni e in costante parabola discendente a livello di club, il colombiano è stato straripante con la maglia dei Cafeteros, arrivando a sfiorare una storica vittoria. È mancato l'happy ending.


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