.

Cherubini conferma Raiola: nel 2019, Haaland non avrebbe giocato nella prima squadra Juve

di Ivan Cardia

"Haaland? Alla Juve me lo avrebbero fatto giocare nella squadra Under 23". Così, in un'intervista a la Repubblica di qualche tempo fa, Mino Raiola spiegò perché Erling Braut Haaland non era andato alla Juventus, nonostante il club bianconero abbia seguito il giovane centravanti norvegese sin dagli albori della sua carriera. Uno scenario sostanzialmente confermato da un'altra intervista, quella rilasciata oggi a Tuttosport da Federico Cherubini, oggi football director bianconero ma per anni alla guida dello scouting e del settore giovanile della Juve. "Eravamo all'inizio del progetto della seconda squadra - ha spiegato il dirigente umbro - e la prospettiva che potevamo offrigli era meno allettante, perché il circuito dei prestiti è un deterrente per un profilo di quel tipo". Seconda squadra o prestito: una prospettiva che chiaramente non poteva andare bene per l'Haaland del Salisburgo, poi passato al Borussia Dortmund dove ha segnato praticamente un gol a partita negli ultimi due anni. Ma neanche per quello del Molde, dato che la Vecchia Signora lo seguiva già dai tempi della militanza nella formazione azzurrobianca. Un segnale anche, di quanto il calcio sia cambiato: per un diciottenne norvegese, ha più senso crescere in Austria, in quella che non è più davvero la provincia d'Europa, piuttosto che arrivare subito al top e rischiare di perdersi tra Serie C o prestiti. Una indicazione da seguire ora che, perso un Haaland, la Juve proverà a inseguire il prossimo.


Altre notizie