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Caso tamponi Lazio: pubblicate le motivazioni della sentenza. Il club ha un mese per fare ricorso

di Tommaso Bonan

Sono state pubblicate sul sito della FIGC le motivazioni della sentenza con cui la Corte Federale d’Appello lo scorso 30 aprile aveva accolto in parte il reclamo proposto dalla Procura Federale e, per l’effetto, rideterminato in mesi 12 la sanzione dell’inibizione al presidente della Lazio Claudio Lotito e in 200mila euro l’ammenda a carico della società.

In sintesi, la pena per Lotito è stata inasprita perché, formalmente, non aveva fatto una delega scritta ai medici per le questioni legate al covid: "Il datore di lavoro è il primo garante della salute dei lavoratori, né il fatto di aver delegato allo staff medico la vigilanza su uno specifico aspetto (ovviamente quello sanitario) della gestione della squadra solleva il presidente dalle sue concorrenti responsabilità", si legge nel testo delle motivazioni. Anche se ci fossero stare le deleghe, dunque, Lotito avrebbe avuto comunque la responsabilità di controllare.

Sono due, poi, le condotte omissive di Lotito sanzionate: "La mancata segnalazione dei casi di positività e il mancato isolamento dei positivi", si legge sempre nel comunicato. Ora la Lazio ha un mese di tempo per fare ricorso.

Clicca qui per il testo integrale con tutte le motivazioni


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