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"Battagliare fino all'ultima giornata". Gilardino indica la strada, il Genoa può rialzarsi

di Andrea Piras
Fonte: dallo stadio "Luigi Ferraris", Genova

Seconda sconfitta consecutiva in campionato. Terza in una settimana se contiamo anche il derby di Coppa Italia. Il Genoa attraversa senza ombra di dubbio un periodo molto difficile. Il primo da quando Alberto Gilardino siede in panchina. In un "Ferraris" deserto a causa dei provvedimenti della Prefettura di Genova in seguito agli incidenti di mercoledì scorso, i rossoblù vengono battuti dalla Juventus dell'ex Thiago Motta. Una battuta d'arresto che ha messo a nudo le lacune di una squadra che fatica a trovare la conclusione verso la porta avversaria e che è estremamente fragile nella fase difensiva.

Anche Badelj infortunato
Certamente pesano le tante assenze dovuti ad infortuni. E tutte nella zona nevralgica del campo. Con gli elementi di maggiore qualità costretti ai box. Da Junior Messias, la speranza è che possa recuperare per Bergamo o al massimo dopo la pausa per le Nazionali, a Ruslan Malinovskyi, il suo stop sarà certamente più lungo. E ieri ha dovuto alzare bandiera bianca anche il capitano Milan Badelj per un problema al flessore sinistro alla mezz'ora di gioco. Certamente non devono essere alibi ma ovviamente assenze di questo tipo pesano nell'economia delle singole partite.

Rialzare la testa
Lottare. E' questa però la parola d'ordine di Alberto Gilardino che è apparso in sala stampa sì amareggiato ma anche con la voglia di non arrendersi. Del resto siamo solo a fine settembre e il tempo per rimettere la prua della barca nella giusta direzione c'è. "Quest'anno ci sarà da battagliare fino all'ultima giornata. E' il momento di lavorare forte e stare zitti, di ascoltare il meno possibile e andare avanti per la nostra strada cercando di recuperare gli infortunati il prima possibile. Voglio di più da certi giocatori, è naturale, sennò diventa difficile". Parola di Gila.


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