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Baggio: "Felice senza calcio, che è tristissimo senza i tifosi. Oggi attaccanti più protetti"

di Ivan Cardia

“La mia vita (felice) senza il calcio”. S’intitola così l’intervista a Roberto Baggio, in occasione del lancio del film Divin Codino a lui dedicato su Netflix, che aprirà domani il Venerdì di Repubblica. “Mettiamoci d’accordo, quelli che senza pallone si sentono appagati e felici sono dei falliti?Lasciare il calcio mi ha ridato vita e ossigeno - dice Baggio a Emanuela Audisio - spacco la legna, uso il trattore e la sera sono così stanco che mi gira la testa”. Nel corso dell’intervista, l’ex numero 10 parla delle nuove regole del calcio: “Non soltanto io, ma tutti quelli che hanno fatto parte della mia epoca sarebbero felici di giocare in un calcio dove gli attacchi sono più protetti. Mi sarebbe piaciuto tirare le punizioni con 9,15 metri di distanza”. Il riferimento, probabilmente, è al fatto che ai suoi tempi la distanza (che non è cambiata) fosse raramente rispettata davvero.

Baggio si è anche soffermato sulle scomparse di Maradona e Rossi: “Due persone a cui eravamo tutti legati, due esempi per il calcio. Ne hanno fatto la storia e ho avuto la fortuna di averli come amici”. Tra gli altri argomenti trattati dalle anticipazioni (l’intervista sarà in edicola domani), anche l’assenza dei tifosi: “Il calcio senza pubblico è tristissimo, al di là della qualità delle partite”.


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