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Ancelotti supera Guardiola è all'undicesima semifinale di Champions. E può vincerla ancora

di Andrea Losapio

La Champions League è la casa del Real Madrid. Dodici semifinali negli ultimi quattordici anni. Numeri straordinari anche per chi è padrone della competizione, avendone vinte quattordici e mirando la quindicesima, con ben cinque nel corso dell'ultimo decennio. Dal 2014, quando la coppa era a un passo dall'Atletico Madrid, fino appunto al 2022, con due rimonte insperate fra Paris Saint Germain e Manchester City, prima di battere il Liverpool in finale con la più classica delle partite: sofferenza, gol al cinquantesimo, gestione. E anche le parate di Courtois hanno dato una mano.

La Champions però è anche la casa di Carlo Ancelotti. Re di coppe, il tecnico del Real, capace di arrivare all'undicesima semifinale della sua carriera. Battendo e superando Pep Guardiola, fermo a dieci, Si può anche eccepire che i Blancos hanno sofferto una discreta rumba nella serata di ieri sera, ma alla fine serve anche un po' di fortuna per arrivare tutti gli anni fra le prime quattro d'Europa.

Dire fortuna, nel caso di Ancelotti, sarebbe però limitante e limitato. Può capitare una volta, due, magari anche tre. Dieci semifinali sono un numero astronomico per chiunque, figuriamoci per un solo allenatore che ha vinto quattro Champions e detiene già il record, potendolo migliorare ulteriormente. Di fronte ci sarà il (suo) Bayern Monaco, per una partita epica, una classica del calcio europeo. Poi Wembley, Inghilterra, dove aveva vinto la prima in finale contro la Juventus. Oltre due decenni fa.


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