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- 1 alla fine del mercato. Mourinho aspetta il gong e per il Milan fa la conta

di Dario Marchetti

Definire Roma-Milan già come una gara decisiva sarebbe sbagliato. E’ vero che i giallorossi ci arrivano con appena un punto di partite, ma il cuore della questione sta proprio in quei 180 minuti giocati. Troppo pochi per dire quale sarà l’indirizzo che prenderà la stagione della squadra di Mourinho, ma che accendono comunque un campanello d’allarme a Trigoria. Per questo se la gara di domani con i rossoneri non può essere definita “da dentro o fuori”, almeno “importante” sì. Alla Roma serve un acuto, dopo quello di Lukaku sul mercato, per dire “ci sono anche io”.

Non tanto per la corsa Scudetto, quanto per quella Champions, obiettivo dichiarato, a microfoni spenti, della società. Il problema di Mou è che alla sosta ci arriva già con una piccola emergenza visto che il forfait di Dybala è quasi scontato, Lukaku è arrivato ieri a Trigoria, Renato Sanches è ai box come Azmoun, mentre Ndicka e Paredes hanno bisogno di tempo per trovare la giusta condizione. Tradotto: José dovrà affidarsi alla vecchia guardia per provare a fermare un Milan che, contrariamente ai giallorossi, è partito alla grande soprattutto con i nuovi. Insomma Mourinho aspetta che il mercato di Pinto entri in forma, ma nel frattempo deve fare i conti con il presente e una difesa che, a differenza dell’anno passato, scricchiola più del dovuto.


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