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Zazzaroni: "La Nazionale è un punto di arrivo, non di partenza. Basta con gli esperimenti"

di Stefano Bertocchi

"E mo’ basta. Basta con le amichevoli che interrompono i campionati, restituendo più infortunati che risposte, e oltretutto fanno ascolti miseri. Basta con i ripescaggi che impongono vuoti da riempire alle nazionali già qualificate. Basta con i calendari impossibili imposti da Fifa e Uefa, con tornei come la Nations League, ad esempio, che deprimono addirittura le televisioni ma garantiscono i voti dei Paesi “minori” al reggente del momento". Comincia così il pensiero che Ivan Zazzaroni affida alle colonne del Corriere dello Sport durante l'ennesima sosta per le Nazionali.

Il direttore del giornale romano continua poi la sua analisi spostando l'attenzione sull'Italia di Spalletti, reduce dai due successi negli USA contro Venezuela e Ecuador: "Vorrei dire basta - anzi, lo dico - anche agli esperimenti: il ct non ha il tempo materiale per formare una squadra e allora si affidi a un gruppo semichiuso e lo consolidi via via: i 16, 17 migliori o presunti tali ed eventualmente due o tre ingressi che nel frattempo hanno fatto cose eccellenti in campionato e nelle coppe, non soltanto dieci partite e due gol. Basta con le scelte “politiche” che non accontentano nessuno. La Nazionale dovrebbe essere, è, un punto d’arrivo e non di partenza".


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