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Zazzaroni commenta l'esonero di De Rossi da mister della Roma: "Il rispetto della storia"

di Paolo Lora Lamia

Nel suo fondo sul Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni ha detto la sua sulla scelta dei Friedkin di esonerare De Rossi: "L’esonero di Daniele ha spiazzato tutti quelli che pensano un certo calcio e si ritrovano alle prese con qualcosa di nuovo, spesso incomprensibile e disturbante. È vero che da lunedì circolava la voce del licenziamento, ma nessuno credeva che fosse possibile. Tant’è che martedì i media avevano trasmesso questa certezza: “Tutti con Daniele”. Ma tutti chi? Anche chi, nei giorni scorsi, aveva posto dei dubbi sulle capacità del tecnico è rimasto scioccato".

"Tante cose - prosegue - non posso condividere di questo esonero (così come non ho mai mandato giù quello di Mourinho): i tempi e anche i modi, precisando tuttavia che i Friedkin mettono il grano e sono liberissimi di assumersi responsabilità e rischi. Dicevo dei modi: c’è un passaggio del comunicato della Roma che in questa occasione avrei francamente evitato: “A Daniele, che sarà sempre di casa nel club giallorosso...”. Dopo 616 partite da calciatore e 30 da allenatore De Rossi alla Roma ha molto più della residenza".

Chiusura sul sostituto: "La scelta di Juric è stata altrettanto sorprendente, ma qui entrano in campo i tempi ristretti e i rapporti con l’agente del croato. Il riso abbonda sulla bocca di Trigoria. PS. Non c’è stata alcuna litigata tra De Rossi e Lina Souloukou: Daniele ha assorbito il colpo con educazione e rispetto. Della sua storia".


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