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Caso Luis Alberto, Grassani: "Il contratto non può essere risolto unilateralmente"

di Andrea Piras

Intervistato dall'edizione odierna del Corriere dello Sport, l'avvocato Mattia Grassani ha fatto luce sulla questione legata a Luis Alberto: "Il contratto di lavoro sportivo non può essere risolto unilateralmente da una parte, essendo la cessazione del rapporto rimessa necessariamente a una decisione del Collegio Arbitrale previsto dall'Accordo Collettivo di categoria, a cui deve rivolgersi la parte interessata alla prematura risoluzione.

Pertanto, qualora Luis Alberto recedesse unilateralmente dal contratto e senza adire il predetto organo arbitrale, non potrebbe tesserarsi per un altro club italiano. La Lega non concederebbe il visto, mancando una pronuncia del Collegio Arbitrale.

Le conseguenze? Il recesso senza giusta causa dal rapporto di lavoro - ha continuato - nel caso di Luis Alberto, produrrebbe conseguenze molto pesanti per il calciatore e per l'eventuale nuovo club. La Fifa disporrebbe un obbligo di risarcimento in favore della Lazio, determinato da vari parametri. A livello disciplinare, avendo il calciatore prolungato il contratto la scorsa estate, si troverebbe ancora nel cosiddetto 'periodo protetto', cioè nelle prime 2 stagioni sportive, avendo firmato dopo il compimento dei 28 anni. Come sanzioni disciplinari, quindi, la squalifica di Luis da 4 a 6 mesi e il divieto per il nuovo club di tesserare giocatori per 2 finestre di mercato


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