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Casarin dalle colonne del CorSera: "Tra "luce" e centimetri, la soluzione del fuorigioco"

di Paolo Lora Lamia

Nel suo consueto fondo sul Corriere della Sera, l'ex arbitro Paolo Casarin ha parlato della gestione del fuorigioco: "Oggi anche il fuorigioco è gestito dalla tecnologia: si tratta di 3-4 interventi per gara, la maggioranza dei quali per fuorigioco di centimetri. Queste decisioni si riferiscono a fasi lontane dalla porta che inciderebbero raramente sulle segnature. L’adozione della «luce» tra i due contendenti, adottata per tanto tempo, eviterebbe la cancellazione di gol".

Prosegue: "In effetti per fuorigioco si deve intendere il posizionamento fraudolento alle spalle della linea di difesa di un attaccante che cerca di segnare senza aver affrontato e superato il difensore: gli inglesi lo definirono «giocatore di frodo». Questa posizione dell’attaccante in area oggi viene accettata salvo una interferenza sensibile nei confronti del portiere mentre una leale contesa basata sulla rapidità tra difensore e attaccante viene invece punita".

In chiusura: "Ritornerà la luce per un fuorigioco più reale? Il calcio non è uno sport con tanti gol: 2,6 gol per gara sono stati previsti da studi tecnici dell’Uefa e dalla realtà dei campionati, serie A compresa".


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