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Dele Alli, salita e discesa rapidissima. Chissà cosa poteva essere (ed è stato solo in parte)

di Andrea Losapio

Zero presenze stagionali. Un incubo per chi poteva essere come Jude Bellingham e invece si è rivelato come uno dei flop più incredibili della storia della Premier League. Dele Alli nel 2016-17, a ventun anni, era semplicemente devastante. Ventidue gol in stagione su cinquanta partite, come trequartista, significano un'enormità. Nel novembre del 2017 segnava addirittura una doppietta contro il Real Madrid campione d'Europa - e che lo sarebbe diventato anche quella stagione - tanto da avere uno status da campionissimo. Un giocatore senza limiti e che poteva arrivare davvero all'Olimpo dei grandi. Diventa capitano del Tottenham, gioca una finale di Champions, sembra solo l'inizio.

Invece è la fine, incredibilmente. Con Mourinho non scatta il feeling e diventa, di fatto, quasi un corpo estraneo. Nuno Espirito Santo non riesce ad aiutarlo, così finisce all'Everton per una cifra che poteva salire fino a 40 milioni di pound. Un prestito al Besiktas, zero presenze in questa stagione complici gli infortuni e una scarsa forma che lo affligge, senza mai riuscire a tornare al meglio. Insomma, è sparito completamente dai radar. Anche e soprattutto dal punto di vista mentale.

In un'intervista con Gary Neville ha svelato. "A sei anni sono stato molestato. Sono stato mandato in Africa per imparare la disciplina. Poi sono stato rimandato indietro. A sette ho iniziato a fumare. A otto anni ho iniziato a spacciare droga. Una persona anziana mi ha detto che non avrebbero fermato un bambino in bicicletta, quindi andavo in giro col mio pallone e sotto tenevo la droga. A 11 sono stato fatto penzolare da un ponte da un tizio della casa accanto. Poi a 12 anni sono stato adottato. Sono stato adottato da una famiglia fantastica. Non avrei potuto chiedere persone migliori, mi hanno aiutato molto". Oggi Dele Alli compie 28 anni.


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