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Pietro Beruatto, in rampa di lancio con la Juve U23

di La Giovane Italia

La Juventus Under 23 si sta confermando una preziosa anticamera per tanti giovani in uscita dal vivaio bianconero, che proprio con la seconda squadra affidata quest’anno a mister Pecchia hanno la chance di vivere le prime esperienze nel calcio dei grandi. Ne sa qualcosa Pietro Beruatto, che della “Juve B” è diventato una colonna nelle ultime due stagioni, meritandosi le attenzioni per un possibile salto di categoria in vista della prossima estate.

Intrecci del destino - Nato a Trieste, il classe ’98 ha diviso la sua trafila nelle giovanili tra Fiorentina e Juventus, divise da una storica rivalità sul campo ma “unite” nel curriculum del figlio d’arte. Papà Paolo infatti, per completare il giro di curiosi casi del destino, è cresciuto nel Torino e ha vissuto la parte più significativa della sua carriera proprio in maglia granata, tracciando un sentiero che Pietro sta provando a seguire in questi primi anni da professionista. Dopo aver conquistato il Viareggio nel 2016, sfiorando il bis tricolore sfumato nella finale Primavera persa ai calci di rigore contro la Roma nello stesso anno, Beruatto ha debuttato tra i grandi nel 2017, vivendo sei mesi in prestito al Vicenza prima di rientrare a Torino dopo un infortunio. Il caso ha voluto che, proprio nella stagione successiva, la Juventus allestisse per la prima volta in Italia la propria seconda squadra. E col bianconero dell’Under 23 Pietro ha spiccato il volo, disputando un primo campionato da protagonista in Serie C e riconfermandosi nell’annata in corso, che lo ha visto anche sfiorare l’esordio in prima squadra nel match contro la Spal dello scorso settembre.

Sirene cadette - Beruatto è un laterale sinistro capace di giocare sia in una difesa a quattro che come “quinto” di un centrocampo a cinque, grazie alle buone qualità messe in mostra in entrambe le fasi di gioco. Il piede mancino è educato ma può essere ancora affinato, mentre il fisico ha rappresentato fin da subito una risorsa preziosa per imporsi in breve tempo nel calcio dei grandi. Altezza superiore al metro e ottanta, buono spunto e ottima facilità di corsa, il classe ’98 ha il physique du rôle del giocatore di fascia, habitat naturale nel quale si sta costruendo un futuro di buona prospettiva. Non è un caso che sulle sue tracce si stiano muovendo già alcuni club di Serie B, su tutti il Pescara che sembra aver messo sul taccuino lui e il “gemello” Luca Coccolo (e non solo) in vista della prossima sessione di mercato. Un possibile salto di categoria al quale Pietro si è già preparato con le esperienze in prima squadra agli ordini di Maurizio Sarri, tanto nel ritiro estivo quanto nel lavoro settimanale. La prossima sfida potrebbe essere dietro l’angolo: un altro gradino da salire, per continuare la rincorsa al papà e costruirsi una carriera importante nel calcio italiano.


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