.

Luca Stanga, il rossonero del futuro sfida Ibra e suda con Pioli

di La Giovane Italia

Nelle ultime stagioni, il Milan ci ha abituato a promuovere in prima squadra molti giovani cresciuti nel proprio settore giovanile. E per i rossoneri non sta facendo eccezione questo periodo di ripresa degli allenamenti, che a Milanello sta vedendo lavorare agli ordini di mister Pioli alcuni dei prospetti più interessanti della Primavera, capace di dominare il campionato Primavera 2 conquistando un immediato ritorno nella massima categoria giovanile.

Consacrazione - Tra i ragazzi che sudano coi grandi, in vista dell’auspicata ripresa del campionato, c’è Luca Stanga. Un difensore classe 2002, che dopo un 2018/19 condizionato da una serie di problemi fisici sta vivendo l’annata della consacrazione a livello giovanile, capace di proiettarlo addirittura nel giro della prima squadra. La sua storia in rossonero è cominciata in tenera età, quando si è trasferito al Vismara a soli sei anni dopo gli inizi nella Polisportiva Cr 81 2000 di Credera, in provincia di Cremona. La buona trafila nel Milan ha patito un rallentamento nell’ultima stagione, a causa di vari acciacchi che gli hanno impedito di esprimersi con continuità con l’Under 17, riuscendo comunque a raggiungere i quarti di finale nazionali prima di arrendersi alla Roma vicecampione d’Italia. Lasciati alle spalle i problemi di natura fisica, Stanga ha spiccato il volo nel 2019/20: tre presenze con l’Under 18 per scaldare i motori, per poi imporsi da protagonista alle prime esperienze in Primavera, diventando uno dei punti fermi della squadra di mister Giunti, autentica dominatrice del Girone A del campionato Primavera 2.

In campo con Ibra - Stanga è un difensore centrale moderno, dotato di ottimi fondamentali sia in marcatura che a livello tecnico. Prima fonte di gioco per la squadra, che si affida al suo destro educato per avviare l’azione dalle retrovie, il classe 2002 si mette in evidenza anche grazie alla lettura delle traiettorie e al tempismo nell’anticipo, caratteristiche che gli permettono di far sentire la sua presenza anche nel gioco aereo. La velocità sul lungo gli consente di essere efficace anche in situazioni di palla scoperta, completando così un profilo da difensore già scafato in relazione alla giovane età. Merito di una intelligenza (calcistica ma non solo, visto il buon percorso scolastico) e di una voglia di migliorarsi superiori alla media dei coetanei, oltre a doti di leadership che gli vengono riconosciute in virtù della personalità con la quale si muove in campo. Per compiere un ulteriore salto di qualità dovrà aumentare le sue capacità di comunicazione e di guida vocale del reparto arretrato. Uno step per il quale l’esperienza con la prima squadra si rivelerà senz’altro preziosa: misurarsi con Ibrahimovic e compagni è un primo obiettivo che si realizza, in attesa di completare una trafila giovanile che potrebbe presto lanciarlo verso il calcio che conta.


Non perderti l’Almanacco 2020: clicca qui per acquistarlo!
Clicca qui per scoprire la classifiche dei Ranking de La Giovane Italia!
Altre notizie