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Filippo Melegoni, la riscossa del predestinato

di La Giovane Italia

Il pegno alla sfortuna è stato abbondantemente pagato. Adesso, per Filippo Melegoni, è tempo di aprire le ali e spiccare il volo, per tenere fede alle attese di una carriera da predestinato che lo hanno accompagnato fin dalla giovanissima età. Riparte ancora da Pescara la storia di uno dei fiori all’occhiello del vivaio dell’Atalanta. Un centrocampista che, dopo essere stato frenato da gravi problemi fisici nella sua prima stagione da professionista, ha messo nel mirino l’annata ormai alle porte, che nei piani del ragazzo dovrà quella della riscossa e della consacrazione.

Fato avverso - Nato a Bergamo, Melegoni è entrato prestissimo a far parte del vivaio dell’Atalanta, dopo i primi calci nella Polisportiva Azzanese. In nerazzurro ha sviluppato la piacevole tendenza a bruciare le tappe, imponendosi spesso e volentieri come elemento chiave delle formazioni delle quali ha fatto parte pur giocando stabilmente da sotto età, fino a raggiungere il traguardo dell’esordio in Serie A, festeggiato il 22 gennaio 2017 nel match casalingo contro la Sampdoria. Il prestito al Pescara sembrava poter rappresentare la rampa di lancio ideale per affermarsi a livello professionistico, ma il classe ’99 bergamasco si è dovuto piegare al volere di un fato non esattamente benevolo. Per lui 13 presenze e un gol nel campionato di Serie B, in un 2018-19 fortemente condizionato da due gravi infortuni. Prima una distrazione al legamento collaterale del ginocchio destro, che lo ha tenuto ai box a cavallo tra dicembre e gennaio. Poi, a fine marzo durante un impegno con la Nazionale Under 20, a fare crac è stato il crociato anteriore del ginocchio sinistro. Un k.o. che ha posto fine anzitempo alla sua stagione, impedendogli di partecipare alla cavalcata finale verso i playoff e privandolo di un Mondiale Under 20 che lo avrebbe visto tra i sicuri protagonisti nel gruppo azzurro.

Seconda chance - Melegoni è uno di quei talenti cristallini, che impressiona per la capacità di adattarsi in più ruoli e che conquista con l’eleganza delle sue movenze. Regista davanti alla difesa, mezzala e all’occorrenza anche esterno: Filippo sa destreggiarsi con disinvoltura in ognuna di queste posizioni, anche se è quella di interno di centrocampo a esaltare la sua capacità di inserimento e l’ottimo tiro dalla media distanza dei quali dispone. Grande tecnica e buona conduzione del pallone, che sa trattare in maniera efficace tanto col destro quanto col piede debole, deve migliorare in fase difensiva per diventare arma veramente totale nel cuore del centrocampo, oltre a irrobustirsi a livello muscolare per completare una struttura fisica già buona. Col suo metro e ottantasette di altezza, Melegoni è un longilineo che possiede buoni valori di resistenza aerobica e una discreta velocità di base, alla quale potrà aggiungere una maggiore esplosività una volta ultimato il lavoro specifico a livello muscolare. Per un ventenne non è certo facile rimettersi in carreggiata dopo un infortunio grave come quello subìto dal ragazzo, ma dal punto di vista del carattere i dubbi sul suo conto sono davvero pochi. Filippo si è fatto strada con umiltà e intelligenza, rimanendo coi piedi piantati a terra malgrado il suo nome sia cominciato a circolare tra gli addetti ai lavori fin dalla giovanissima età. Il talento di scuola Atalanta ha applicato la determinazione e lo spirito di sacrificio che lo contraddistinguono anche nel percorso di riabilitazione dopo l’intervento al ginocchio, e adesso è pronto a tuffarsi con entusiasmo in una stagione nella quale il Pescara non si è fatto pregare per offrirgli una seconda opportunità. Il club abruzzese ha infatti rinnovato il suo prestito dall’Atalanta, assicurandosi le prestazioni del ragazzo in vista di quella che dovrà rappresentare l’annata del rilancio e della consacrazione.


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