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Manchester è la prova che il Milan sta tornando grande. Nonostante il fatturato

di Gaetano Mocciaro

Nel pre-partita di Manchester United-Milan il direttore tecnico Paolo Maldini aveva evidenziato come la differenza di fatturato fra i due club fosse enorme e di come calcio e finanza vadano di pari passo. Perché al netto di qualche miracolo chi più fattura più può permettersi i campioni. E più ha possibilità di vincere.

Seguendo questa logica non ci sarebbe dovuta essere storia fra le due squadre, a maggior ragione dopo le pesantissime assenze in casa rossonera. Citiamo un dato, che rende bene l'idea: il monte ingaggi dell'undici che Stefano Pioli ha schierato contro il red devils guadagna complessivamente circa 18,5 milioni netti annui. In definitiva poco più della metà dell'ingaggio di Cristiano Ronaldo e poco più del solo ingaggio di Anthony Martial (15 milioni di euro) per rimanere in tema Manchester United. Fa un certo effetto leggerlo, e per questo motivo l'1-1 ottenuto a Old Trafford è un qualcosa di straordinario. Ma non casuale.

È l'ennesima dimostrazione del lavoro incredibile fatto da Stefano Pioli e di un gruppo che ancora una volta si è compattato nelle difficoltà. Perché se è vero che anche il Manchester United lamentava le assenze di Pogba, Cavani, Van de Beek, Mata e De Gea, dall'altra (e qui torniamo al discorso del fatturato) ha potuto permettersi sostituti di grande spessore ed esperienza. Il Milan con cinque '99 ha fermato i red devils e sogna di entrare nelle prime 8 di una competizione europea a distanza di 9 anni dall'ultima volta. Farcela sarebbe il vero segnale che il Milan sta davvero tornando. Dopo tre anni a guardare le coppe giocate dagli altri, dopo l'esclusione per motivi di Fair Play Finanziario. E con un ranking che recita 54esimo posto, dietro Krasnodar, Stella Rossa e Viktoria Plzen. Una dignità e una credibilità europea che si sta ritrovando ed è con queste partite che si ricostruisce: affrontare le big, mettersi in discussione, superare gli ostacoli. E iniziare ad abituarsi a queste sfide, per non farsi trovare impreparati al ritorno in Champions League, traguardo vitale per ridare slancio al Milan: come prestigio e come fatturato.


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