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La Juventus a Ferrara, nella terra del cortomuso

di Marco Conterio

Il cortomuso nasce a Ferrara, dove la Juventus gioca domani. E' la massima di Massimiliano Allegri, secondo cui nelle corse dei cavalli basta mettere il musetto davanti, non c'è bisogno di 100. Quello che perde di corto muso arriva secondo, quello che vince di corto muso è primo. La Juventus era a un punto dallo Scudetto ma alla vigilia dell'Ajax, così il livornese decise di mettere a riposo i migliori e di schierare una formazione ben più che B.

L'undici del Mazza Perin, De Sciglio, Barzagli, Gozzi, Cancelo, Cuadrado, Bentancur, Kastanos, Spinazzola, Kean, Dybala. Giocatori tra i giovani, giocatori dalla neonata Under 23, dalla panchina entrarono Mavididi e Nicolussi Caviglia oltre a Bernardeschi. Era una Juventus che a quella gara dette di fatto poco peso e la mente leggera portò i bianconeri a perdere. Due a uno. Critiche e fischi per un fiasco inatteso, antipasto della gara contro l'Ajax che poi andò come andò, incornata di De Ligt annessa e connessa.

Il cortomuso La Juventus vinse poi quel titolo, l'ennesimo di una lunga serie, in una stagione che però sarà macchiata dall'eliminazione Champions tra Amsterdam e Torino. La filosofia, però, resta chiara e va agli annali. Non serve battere ogni record, per vincere basta un soffio di vento in più della tempesta dell'avversario. Di cortomuso, in fondo.


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