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L'Olympiakos ha il presidente positivo al Coronavirus e gioca. L'Arsenal è in quarantena

di Andrea Losapio

Un anonimo ottavo di finale fra Olympiakos e Wolverhampton. Reso ancora più impalpabile dalla mancanza del pubblico. Se da una parte la squadra del Pireo ha eliminato l'Arsenal, grazie a El Arabi nei supplementari, gli inglesi sono la sorpresa di questa edizione di Europa League, direttamente dai preliminari e dalla vittoria con il Torino. Ma a chi importa davvero, a parte ai sessanta tifosi Vip che "affollavano" il Karaiskakis, oltre a qualche centinaia fuori dal più caldo stadio di Grecia?

OLYMPIAKOS IN CAMPO - Il problema è che il Coronavirus sta incominciando ad allargarsi, magari non a macchia d'olio come in Lombardia, anche nei territori ellenici. È per questo che i giornalisti sono rimasti a casa, l'altro motivo è che il presidente, il discusso Marinakis, è stato trovato positivo al CoVid19. In tutto questo chiudere lo stadio era un atto praticamente dovuto, ma quelli fuori dall'impianto - e forse pure quelli dentro - potrebbero alla fine ritrovarsi come focolaio, pur ristretto.

E ARSENAL IN QUARANTENA - Quello che però fa realmente sorridere è che i Gunners non siano sicuri di giocare il prossimo match di campionato, dopo avere posticipato quello con il Manchester City. Ma com'è possibile che una squadra con il presidente positivo possa scendere in campo con un virus così facilmente trasmissibile, mentre un'altra - che ha avuto infinitamente meno contatti - debba rimanere ai box? Meglio la precauzione, sia chiaro. Ma sarebbe da chiedere alla UEFA il perché di queste politiche scellerate. Ah già, i soldi.


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