.

Il giorno in cui sarebbe dovuto iniziare il calciomercato

di Marco Conterio

Primo luglio, come Natale. I primi regali da scartare sotto l'albero, maglie nuove, nomi nuovi, numeri nuovi. Sogni, perché nel calciomercato e nelle speranze non perdi. E' il grande segreto della fortuna di questa disciplina fatta di scartoffie e contanti, bonifici e trattative. Il fatto che quando auspichi, quando t'immagini qualcosa di diverso, vedi il mondo sempre dalla faccia giusta della medaglia. Sicché primo luglio, senza mercato, ufficialmente, è un'Epifania. Che poi di trattative l'Italia e l'Europa son piene: l'Inter ha preso un pezzo da novanta come Achraf Hakimi, la Juventus ha regalato Arthur a Maurizio Sarri e salutato Miralem Pjanic. Il Paris Saint-Germain ha riscattato Mauro Icardi, il Chelsea ha già comprato Timo Werner e Hakim Ziyech, il Borussia Dortmund si è preso Thomas Meunier e poi viandando anche verso lidi più piccoli e sogni dimensionati e rapportati alla realtà in discussione. Il Metz, per esempio: ha preso Lamine Gueye, ventiduenne dal Generation Foot. Che pare un colpo dei sobborghi del mercato mondiale ma lo stesso percorso l'ha fatto negli anni scorsi un certo Sadio Mané. C'è spazio per tutti per vedere miraggi all'orizzonte. Anche per la Roma che deve vendere e svendere, magari Pedro potrà portare venti di novità, visto che è l'unico ad aver alzato ogni trofeo possibile nel calcio europeo. Anche la Reggina, che prende Jeremy Menez, figuriamoci il Benevento che torna in A e si regala Loic Remy. Primo luglio, senza calciomercato. Ma è come se ci fosse ancora. Come se fosse sempre, calciomercato.


Altre notizie