.

L'Inter non ha paura, Inzaghi punta il suo triplete e Dimarco cita Mou: il racconto del media day

di Ivan Cardia

Centosessanta giornalisti, tanti sponsor, i soliti tifosi fuori dalla Pinetina. Ad Appiano Gentile si è tenuto nella giornata appena conclusa il media day di casa Inter, che ha lucidato ad hoc il centro sportivo Suning e fatto bella figura col resto d'Europa. I riflettori del calcio mondiale, del resto, sono puntati sui nerazzurri di Simone Inzaghi, che il 10 giugno sfideranno il Manchester City in finale di Champions League.

Nessuna paura. Il mantra di casa Inter è chiaro, univoco, da Inzaghi a Bastoni passando per Dimarco: rispetto sì, paura no. "Stiamo parlando di una partita di calcio - ricorda il tecnico piacentino - non si deve avere paura. Dzeko o Lukaku? Non ho ancora deciso, in attacco come in difesa e a centrocampo". Inzaghi risponde poi così a chi gli chiede del triplete che insegue Guardiola: "Anche noi abbiamo vinto due titoli".

Bastoni e gli assassini, Dimarco e Mourinho. Sulla stessa falsariga Alessandro Bastoni: "Si ha paura degli assassini - dice il difensore centrale, definito guardiolano - magari sì, ma mi sento inzaghiano al massimo". Di timore non parla nemmeno Federico Dimarco, che parafrasa Mourinho: "Per noi la Champions è un sogno, per loro un'ossessione - dice il terzino, che sul 2010 torna così - la finale di Madrid non l'ho rivista soltanto negli ultimi giorni, la rivedo spesso da dieci anni a questa parte".

E Mkhitaryan? Davanti ai microfoni si presentano in tanti, da Darmian a Onana passando per Bastoni, Lukaku e Lautaro. Ma pure Henrikh Mkhitaryan, che lavora a parte e assicura: "Farò di tutto per esserci".


Altre notizie