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FIGC-Lotito, è scontro. La ricostruzione, le parole e i prossimi passi dopo il "caso tamponi"

di Simone Bernabei

“Una vicenda kafkiana”. Così nei giorni scorsi il presidente della Lazio Claudio Lotito aveva definito gli sviluppi recenti del “caso tamponi” di casa biancoceleste. I fatti: lo scorso 30 settembre Lotito fu allontanato dal Consiglio Federale, col presidente Gravina che prese la decisione dopo l’inibizione di 12 mesi del presidente della Lazio. “Ora ci penseranno gli avvocati”, tuonò Lotito. “Non trovo nessuna frase che parli di annullamento della pena”, rispose Gravina.

Ieri la nuova puntata. Con botta, risposta e controrisposta
Nella giornata di ieri è arrivata la notizia della diffida da parte dello stesso Lotito nei confronti di Gabriele Gravina. Nella lettera il presidente della Lazio invita “alla presa d'atto della decisione del collegio di garanzia presso il Coni” e all’immediato reintegro nel Consiglio Federale. A tale lettera ha risposto una “fonte qualificata della Federcalcio” all’ANSA: “Basta bugie, la colpevolezza di Lotito è stata accertata”. La controreplica però non si è fatta attendere: “Le bugie le dice la Figc, io ho una sentenza dalla mia parte”.

Le decisioni e i prossimi passi
Claudio Lotito, ricordiamo, aveva ricevuto 7 mesi di squalifica in primo grado, diventati poi 12 in appello (portando così alla decadenza dal ruolo di consigliere federale). Quindi è intervenuto il Collegio di Garanzia, il 7 settembre scorso, rimandando gli atti alla Corte d'appello Figc per una nuova valutazione. La prossima udienza è fissata per il 19 ottobre.


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