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Di Biagio e il debutto di Barella in U21: "Il vero fenomeno era lui, altro che Ceballos"

di Paolo Lora Lamia

1 settembre 2017, amichevole Under 21: Spagna-Italia 3-0. Certamente non una giornata da ricordare, ma una partita che in un certo senso è decisiva per il futuro azzurro. Già, perché in quell'occasione l'allora ct Gigi Di Biagio decise gettare per la prima volta nella mischia un ragazzino di cui si diceva già un gran bene. Era Nicolò Barella, attuale leader della Nazionale di Spalletti nonché autore del gol della vittoria al debutto agli Europei contro l'Albania. Di quella partita e del centrocampista dell'Inter ha parlato proprio Di Biagio, in un'intervista a La Gazzetta dello Sport.

Lei, Gigi Di Biagio, fa debuttare Barella.
"Lui, Mancini e Orsolini. Ma conoscevo Nicolò dall’Under 15, l’avevo allenato anche con l’Under 16, dunque non avevo dubbi: lo chiamavamo “il ragazzino vivace”, a volte anche troppo. Il carattere lo portava a essere disordinato, ma da quel disordine è nata la duttilità che oggi fa la differenza, perché lo fa giocare in tutti i ruoli: play, interno, sotto punta. Calciatore totale".

Pagella Gazzetta di quel giorno: Barella morde le caviglie a Ceballos con personalità e senza timori.
"Sembrava che Ceballos dovesse diventare un fenomeno, invece lo è diventato Barella. Capiva al volo e faceva ciò che l’allenatore voleva da lui, con un entusiasmo contagioso: a volte da “filtrare”, ma lui era così, generoso, disponibile, altruista".


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