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De Sisti: "Inginocchiarsi? Troppa politica, il gesto conta poco. Meglio il respect sulle maglie"

di Tommaso Bonan

Cosa ne pensa di questo dibattito sull'opportunità degli azzurri di inginocchiarsi? A rispondere alla domanda, sulle pagine de Il Secolo XIX, è Giancarlo De Sisti, ex centrocampista della Roma e della Fiorentina, campione d'Europa con l'Italia nel 1968: "Approvo la decisione della Federcalcio. In Italia c'è la democrazia. Ognuno è libero di comportarsi come meglio crede in queste circostanze. Certi gesti bisogna sentirli dentro in modo sincero, altrimenti non hanno significato. Penso che il modo migliore di combattere il razzismo sia seguire proprio quello che dice la Uefa peraltro ormai da anni".

A cosa si riferisce? "A quella parola che i giocatori portano sulla maglietta quando giocano le coppe o gli Europei: "Respect". Ecco, credo che se si seguisse quel comandamento sarebbe tutto più facile".

Non si sta caricando ogni partita di calcio di significati eccessivi dal punto di vista politico? "Credo proprio di sì, penso che sia così. Alla fine stiamo parlando di una situazione nella quale se vinci sei bravo e se perdi invece no. L'importante è sentire davvero quello che si fa, senza uniformarsi".


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