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Finché c'è qualcuno che presta soldi all'Inter è giusto che non fallisca. Come farà stavolta Zhang? Come possono essere legali certi tassi d'interesse?

di Andrea Losapio

Come farà Zhang a tenersi l'Inter? È una domanda che ci facciamo da molto tempo, visto che tutti i club sono indebitati per centinaia di milioni di euro ma solo il presidente dell'Inter cerca di rifinanziare bond a percentuali assurde - ieri si parlava addirittura del 25%-27%, di fatto in quattro anni se avesse un prestito da 400 milioni ne dovrebbe ridare circa 900 solo per pagarlo, siamo a livello di strozzinaggio (come sia legale tutto ciò è ancora da capire) - altrimenti Oaktree si prenderà la squadra. Un po' come fatto da Elliott qualche anno fa. Ma allora perché non vendere? Questa è la domanda che tutti si possono porre ma fra il bond precedente, appunto intorno ai 400 milioni, i debiti - che sono altissimi - e quello che ci ha messo, di fatto Zhang guadagnerebbe quasi zero pur vendendola a quasi un miliardo di euro.

E allora, perché non tenersela cercando di rifinanziare? Tanto Zhang mica sta pagando il bond, se c'è la possibilità di tenersela - e guadagnare ancora qualcosa, qui andrebbe visto il bilancio - per qualche altro anno, perché no? Anche perché non tutto il bond finiva nell'Inter, quindi... Insomma, la realtà è che in questo momento non si sa bene cosa faranno i nerazzurri. Cosa succederà. Perché rinnova Marotta ma non i calciatori, pure quelli in dirittura d'arrivo come Dimarco? Se non c'è mai un problema, perché non farlo presto, visto quanto successo con Skriniar? La realtà è che non ancora una certezza. Zhang è in Cina da qualche mese e pare non possa proprio tornare indietro (altrimenti lo avrebbe già fatto). La squadra di Simone Inzaghi sta andando fortissimo in campionato, è probabilmente una delle migliori d'Europa attualmente, ma sul lungo periodo c'è questa spada di Damocle che pende sul cranio di un po' tutti.

Alla fine avere Marotta è sinonimo di serietà. Quindi se Zhang dovesse trovare a chi vendere, avrebbe una soluzione ideale: solo Dumfries è in scadenza 2025, gli altri 2026. Se uno volesse cedere, mettiamone uno a caso, Barella, avrebbe il tempo per farlo, senza avere ancore e budget costosissimi a cui rifarsi. Sembra che davvero non ci sia via d'uscita per Zhang, a meno che con una capriola riesca a sorprendere tutti e riesca a rifinanziare questo bond che manderà più in là la deadline di un altro bond. E via così, all'infinito? Bella domanda, sarebbe da farla a chi di dovere ma nessuno avrebbe una risposta convincente al netto del "speriamo che Zhang resti". E lui, d'altro canto, si guarda bene dal chiarire certe cose. Forse anche giustamente, dal suo punto di vista.

Ma è giusto che l'Inter sia così esposta con le banche? Che abbia così tanti debiti? Se non è fallita finora, evidentemente, la risposta è sì. Non lo è dal punto di vista del fair play finanziario, ma nessuna squadra italiana delle big lo è. Solo Napoli, Lazio, Atalanta e Fiorentina. Le altre hanno speso sempre molto più delle loro possibilità. Poi c'è chi ripiana, come Exor. Chi mette i soldi, come Friedkin. Chi sta imbeccando una strada virtuosa e c'è riuscito nello scorso anno: sarà curioso capire come il Milan fronteggerà l'esclusione dagli ottavi di Champions League che, di fatto, hanno portato circa 60 milioni nella stagione 2022-23.

Finché paga Pantalone il problema non esiste. Il fair play finanziario è uno specchietto per le allodole e la UEFA lo fa rispettare a targhe alterne, tanto che City e PSG non sono mai state escluse nonostante bilanci da capelli bianchi. Va bene così, ora c'è la nuova Champions che porterà altri soldi per chiunque: tutto straordinariamente calibrato per far sì che ci siano animali più uguali degli altri. Orwell non poteva dipingere meglio la situazione, pur non conoscendola affatto.


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