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Italdonne, Soncin: "Possiamo fare qualcosa di unico contro la Spagna campione del Mondo"

di Tommaso Maschio

“Ho trovato grande disponibilità da parte di tutti a collaborare. Sono in contatto con tutti i club per cercare con loro una collaborazione perché penso che più noi siamo a conoscenza di quello che fanno le ragazze nei club più possiamo metterle nelle migliori condizioni nel momento in cui sono chiamate a indossare la maglia della Nazionale”. Così il ct della Nazionale Andrea Soncin ha parlato in un’intervista rilasciata a La Football a margine del Festival dello Sport di Trento partendo dai rapporti con i club con cui costruire un rapporto di stima e fiducia reciproca per far crescere il movimento nel suo insieme.

“Credo possa essere uno scambio molto utile per tutti, avendo noi il confronto con le altre nazionali e vedendo quello che succede fuori dai nostri confini. Non dimentichiamoci che la Nazionale raccoglie i frutti del lavoro dei club. - continua Soncin parlando anche degli spazi che trovano le giovani azzurre nelle varie squadre - La base di partenza è sempre il discorso meritocratico, indipendentemente dall’età e dalla nazionalità di una calciatrice. Bisogna dare valore e far giocare chi merita, se i club ritengono di dover andare a prendere delle straniere probabilmente questo può anche essere uno stimolo a lavorare di più nei settori giovanili. Per noi le straniere possono essere un handicap perché, soprattutto in certi ruoli, vanno a togliere molto alla Nazionale. Però voglio vedere anche il rovescio della medaglia, alcune delle calciatrici straniere giunte nel nostro campionato portano un arricchimento dal punto di vista della mentalità”.

Spazio poi alle prossime convocazioni, previste per domani, in vista di due sfide impossibili come quelle contro Spagna e Svezia in Nations League: “C’è più lavoro da fare fuori dal raduno che nel raduno stesso. È un monitoraggio continuo, analisi delle partite, contatto quotidiano con i club e le ragazze. - conclude il ct tornando sulla gara d’andata contro la Svezia - Nonostante la sconfitta, abbiamo vissuto l’emozione di una squadra che voleva fare l’impresa di battere le numero uno del ranking Fifa. Inutile nasconderci, abbiamo un 20% in meno di fisicità rispetto alle svedesi che però si può colmare a livello di prestazione. Le ragazze mi danno fiducia che si possa andare a fare qualcosa di unico anche contro le campionesse del mondo della Spagna”.


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