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Italdonne, Giuliani: "Da noi mentalità arretrata. Serve cambio culturale"

di Tommaso Maschio

Intervistata dalla rivista Undici il portiere della Juventus Women e della Nazionale Laura Giuliani ha parlato della crescita del movimento femminile e di come siano cambiate le cose rispetto al 2012, quando lasciò l’Italia per andare a giocare in Germania: “Allora non c’erano i campionati inglese, francese e spagnolo che oggi sono quelli che maggiormente incarnano l’evoluzione del calcio femminile. La Germania era il miglior campionato europeo. Lì c’era già il professionismo, almeno sulla carta, anche se molte erano dilettanti professioniste se così si può dire. - continua Giuliani parlando della situazione italiana – Abbiamo iniziato con un ritardo di almeno dieci anni rispetto agli altri, ma siamo ancora in tempo per cercare di colmare quel gap che esiste a livello strutturale e, soprattutto, culturale. L’accesso al professionismo è fondamentale, ma lo è anche il sistema in cui noi atlete giochiamo. Nel nostro Paese c’è una cultura ancora arretrata non solo quando si parla di calcio femminile, ma di sport in generale e lo si nota ancor di più se si guarda ai passi avanti fatti altrove. Bisogna lavorare sulla cultura, cambiando il punto di vista tradizionale ed eliminando i pregiudizi. Solo così si abitueranno le nuove generazioni a vedere le donne in ruoli come il mio”.


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