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Varane: "A mio figlio consiglio di non colpire di testa. Sul lungo periodo effetti dannosi"

di Michele Pavese

"So di aver danneggiato il mio corpo". Lo ha dichiarato Raphael Varane, difensore del Manchester United, in un'intervista rilasciata a L'Equipe. Il difensore francese si riferisce alle commozioni cerebrali, sottolineando l'importanza di creare maggiore consapevolezza tra i giocatori sui pericoli di un colpo di testa.

Varane ha dichiarato di aver subito un trauma cranico pochi giorni prima di giocare la partita persa 1-0 dalla Francia contro la Germania nei quarti di finale della Coppa del Mondo 2014, così come contro il Manchester City nella Champions League 2020: “Mio figlio di sette anni gioca a calcio e gli consiglio di non colpire di testa. Per me questo è essenziale. Anche se non provoca alcun trauma immediato, sappiamo che a lungo termine gli shock ripetuti possono avere effetti dannosi. Personalmente non so se vivrò fino a 100 anni, ma so che ho danneggiato il mio corpo. I pericoli dei colpi di testa devono essere insegnati su tutti i campi di calcio amatoriale e ai giovani.

Non importa quanto il giocatore dica di voler giocare, lo staff medico deve porre il veto, perché mette a rischio la vita dei giocatori", ha detto Varane. “Dobbiamo anche far capire al giocatore che non è una dimostrazione di forza continuare a giocare dopo un infortunio grave, ma che la vera forza sta nell'uscire, smettere di giocare e riposarsi. Questo può essere difficile da accettare per un atleta di alto livello".


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