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Ugarte: "Ho scelto lo United per la sua storia. I tifosi meritano trofei, sono emozionato"

di Alessio Del Lungo

Il nuovo centrocampista del Manchester United Manuel Ugarte si è presentato come nuovo calciatore dei Red Devils, parlando così al sito ufficiale del club inglese: "Ho scelto questo club innanzitutto per la sua storia, sappiamo tutti che è una società enorme, una delle migliori al mondo. Ho parlato molto anche con Facu Pellistri e mi ha raccontato tutto: l'atmosfera che si crea durante la partita all'Old Trafford è incredibile. Quindi sì, sono davvero emozionato. Mi piacerebbe vivere l'esperienza del leggendario stadio dello United come giocatore e sentire la presenza dei tifosi".

Ha visto un po' di partite?
"Sì, da quando sono iniziate a uscire le notizie. Ho anche parlato con uno o due giocatori, con Bruno e Licha, e ho chiacchierato parecchio. Quindi sì, sono davvero emozionato e, più di ogni altra cosa, impaziente ed emozionato, mentre ovviamente mi rendo conto che è una grande responsabilità e sono preparato per questo. Sono davvero emozionato. Non ho mai visto niente del genere prima, i tifosi dello United da quando è uscita la notizia, mi hanno mandato messaggi. Li ho visti dappertutto! Ha fatto notizia anche in Uruguay e quindi penso che i sostenitori, i veri tifosi, i tifosi sfegatati dello United, meritino che il club vinca trofei ed è questo che speriamo di ottenere".

Quali sono le sue caratteristiche?
"Lotto per ogni palla come se fosse l'ultima. È qualcosa di totalmente naturale che si riscontra nei giocatori uruguaiani e dipende da molti fattori: il background e il contesto in cui abbiamo giocato e il fatto che siamo così pochi. L'Uruguay è un paese piccolo, ma ha vinto e ottenuto molto. Si formano buoni giocatori e questo è dovuto anche a quella 'garra charrúa', che significa fondamentalmente dare tutto quello che si ha, indipendentemente dalla situazione. C'è un gioco quando hai la palla e una lotta quando non ce l'hai. Il mio commento è genuino, sto descrivendo il mio stile di gioco, è una frase che mi esce spontaneamente, ma in un certo senso mi riassume, perché è qualcosa che faccio con grande sicurezza quando si tratta di riconquistare la palla e ora non vedo l'ora di farlo proprio qui. Il contrasto è qualcosa che faccio di regola ed è parte integrante del mio gioco. Penso di essere bravo a riconquistare palla, ma che posso essere molto bravo anche nel possesso palla. Certo, ci sono cose che posso migliorare, ma quale posto migliore c'è per farlo se non qui?".


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