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Kubo: "I manga mi hanno aiutato a integrarmi in Spagna. Giappone, fidati di me"

di Michele Pavese

Takefusa Kubo, attaccante della Real Sociedad, ha rilasciato una lunga intervista a France Football, dove ha ripercorso la sua carriera, dagli inizi a oggi: "Per avere successo nel calcio c'è bisogno anche di fortuna. Il Barça aveva organizzato un campus in Giappone, mi sono iscritto, mi hanno nominato miglior giocatore e da lì è nato tutto. Ho detto ai miei genitori che volevo andare a giocare in Spagna e loro hanno fatto tutto il possibile per accontentarmi".

La Masia: “La Masia è un luogo unico e speciale. Si studiava, poi c'era il calcio, il calcio, poi ancora lo studio... È stato così tutti i giorni, finché non sono dovuto tornare in Giappone. Ho avuto qualche problema nell'apprendimento della lingua, ma mi sono integrato rapidamente nella cultura spagnola. Qui le persone parlano molto, è molto diverso dal Giappone. Fortunatamente ero un ragazzo aperto, a cui piaceva parlare con gli altri. Inoltre, i manga, che sono molto popolari in Europa, mi hanno aiutato a conversare con le persone. Si parlava anche di Captain Tsubasa...".

Arrivo al Real Madrid: "All'improvviso mi sono ritrovato ad allenarmi nel miglior club del mondo. È un altro universo. Ero molto stressato, dovevo mettermi alla prova e questa pressione mi ha fatto bene. Vista la mia posizione di extracomunitario il Real Madrid non ha potuto tesserarmi e sono andato in prestito. Mi è piaciuto giocare a Maiorca, a Getafe ho imparato a difendere”.

Offerte dall'Arabia Saudita: “Ho ricevuto un'offerta dall'Arabia Saudita, ma non sono interessato. Ciò che più conta per me fin da quando ero piccolo è giocare contro i migliori e con i migliori. Se un giorno, presto o in futuro, l’Arabia Saudita diventerà la migliore lega al mondo per meriti sportivi, ci andrò. Ma al momento è interessante solo dal punto di vista finanziario. Voglio restare in un campionato d'élite: questo è il mio sogno, non i soldi. Altrimenti sarei già lì".

L'arrivo alla Real Sociedad: "Ho la loro fiducia. Durante la prima partita della stagione pensavo di andare in panchina, ma l'allenatore mi ha fatto giocare e ho segnato l'unico gol della partita (1-0 contro il Cadice, 14 agosto 2022, ndr). Il pubblico, lo staff e la squadra mi hanno dato la loro fiducia e ho sentito che dovevo ricambiarla. Da lì sono cresciuto come calciatore. Mi hanno messo sulla fascia destra, sulla fascia sinistra, come seconda punta e anche al centro, ma non importa finché gioco. L’unica cosa che voglio è essere protagonista, giocare partite importanti e creare pericoli".

La Nazionale giapponese: "In Nazionale non sta andando come avrei pensato. Sento che le persone e lo staff non hanno in me la stessa fiducia che hanno alla Real Sociedad. In altri Paesi vedo molta fiducia nei giovani talenti, in Giappone non scommettono tanto su di me. In questo momento però sono in un ottimo momento e mi sento pronto per essere un trascinatore, ma devono iniziare a fidarsi di me. Poi vedremo cosa succederà, se riusciremo finalmente a vincere un trofeo importante per il Paese":


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