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Uno come Gudmundsson cambia le partite

di Redazione TMW
Fonte: Angelo Giorgetti per firenzeviola.it

Uno come Gudmundsson riesce a cambiare le partite e a far sembrare speciali anche gli allenatori che magari hanno bisogno di risultati per accreditare la loro fama molto stilosa, con il patentino in giacca e cravatta: bellini, ma bisognerebbe con onestà riconoscerlo, il calcio è più semplice di quanto non vogliano farci credere.
Piccola digressione: si sono sviluppate negli ultimi anni folte truppe tecniche e bisogna che la flotta professionale sviluppata giustifichi la propria esistenza. E’ solo un esempio, ma molti staff delle squadre femminili in serie A hanno quasi 20 membri - li abbiamo contati - sicché ci vogliono due pullman per spostarsi. Possiamo dunque comprendere che un cambio di modulo nel campionato maschile inneschi evoluzioni di grande portata, quasi epocali, anche se tutto sommato la ricerca di novità ha bisogno di una condizione di base: per metterla in pratica, servono i giocatori adatti.

In questo momento la Fiorentina sembra non possederli, soprattutto in difesa, sicché lo sbarco di Gud nelle partite viola ha un doppio valore salvifico:
primo, Albert cambia il vento della partita a prescindere dai moduli, si procura i rigori e li segna senza guardare in faccia nessuno, compreso Kean; secondo, nel calcio conta ancora la qualità e l’allenatore in panchina potrà mimare quanti movimenti tattici vuole, così sarà contento, intanto in campo c’è chi la butta dentro.
Per fortuna i moduli vengono dopo, oppure insieme, soprattutto se servono per cancellare un sistema difensivo che è stato definito da quasi tutti un pericoloso modo per concedersi all’avversario.


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