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TMW RADIO - Calamai: “Spalletti non può fare miracoli, gli serviranno almeno 3-4 anni”

di TMWRadio Redazione

Durante l'appuntamento odierno con Rotocalcio è intervenuto sulle frequenze di TMW Radio Luca Calamai. Queste le sue parole:

Hai visto qualche bagliore di luce a Wembley?
“No, ho visto quello che sappiamo che abbiamo. L’Italia è questa e nessuno fa miracoli. Bisogna prendere piccoli aspetti di gara, a cominciare dal gol di Scamacca e da un’azione di altissimo livello. Alcuni giovani hanno la testa da grande squadra, però quando Spalletti dice che Bonaventura è il nostro Bellingham lì vedi la differenza di categorie tra le nazionali. Abbiamo la necessità assoluta che qualche talento completi il percorso di crescita. Vedo Barella leggermente in ritardo, lui si esalta nella fisicità e se non è al 100% fa fatica. Questa è l’Italia e ora dobbiamo battere per forza la Macedonia per giocare poi con due risultati su tre contro l’Ucraina. La Federazione scegliendo Spalletti deve dare tempo di lavorare e di costruire l’idea di gioco del tecnico, se prendi Spalletti devi farlo costruire e gli devi dare almeno 3-4 anni per gettare le basi.”

Come giudichi gli interventi della politica sul calcio?
“Trovo sbagliatissimo che figure politiche intervengano su temi calcistici. Il Ministro dello sport è una persona legatissima, interessatissima al calcio e che stimo tantissimo, se questa spinta politica parte da lui è un conto. Se tutto ciò invece rappresenta una semplice manovra politica per sfruttare l’onda mediatica non va bene. Io però vorrei capire quale sia il progetto del calcio, perché nessuno è eterno e questo mondo va ripensato da zero. Non mi piace che si dica via la politica del calcio senza riconoscere che in questo momento c’è un problema gigantesco. Gravina è stato un baluardo fondamentale nel periodo del Covid, però serve un progetto. Come dicevo prima, nessuno è eterno.”

Come si esce da questa situazione di empasse del calcio?
“Non me ne voglia nessuno, non bisogna seguire il pensiero dei tifosi. Viene squalificato Fagioli, i tifosi si dividono tra chi crede che la Juventus sia bersagliata e chi invece dice che è sempre colpa della Juventus. Non bisogna fare di tutto una ragione di maglia. E poi bisogna fare un cambiamento culturale, basta andare a cercare i talenti altrove. I Retegui li voglio trovare italiani. Questo è un problema sociale. Io ho tanti amici tra i dilettanti, ma qualcuno si è posto il problema dell’aumento della luce che ha innalzato esponenzialmente i costi delle piccole società, che hanno dovuto alzare la quota delle scuole calcio e molte famiglie non possono più mandare i figli a giocare a calcio. Bisogna ripartire dalle basi.”


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