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Il nuovo Chievo. Pellissier: "Importante era affiliazione FIGC. Campedelli? Non ho buoni rapporti"

di Claudia Marrone

"Vorrei la A, ma non me l’hanno concessa": con una battuta, dalle colonne de Il Mattino di Padova, Sergio Pellissier, autore della rinascita ChievoVerona.
Club che ripartirò dalla Terza Categoria: "Battute a parte, ho provato in tutti i modi a ricominciare dalla Serie D, ma ho avuto pochissimo tempo per i problemi della società, che hanno posticipato sempre più in là lo scenario per una ripartenza. Quando tutto si è materializzato, in meno di due settimane avrei dovuto reperire 550mila euro, e scovare a Ferragosto persone che volessero investire nel Chievo non era facile. [...] Se ci dovessero far svolgere solo attività giovanile, pazienza. Dopo si potrà pensare magari di fondersi con qualche altro club per puntare più in alto, ma ora questi discorsi contano poco: l’importante era ritrovare il Chievo affiliato alla FIGC".

Una nota va poi a Luca Campedelli: "Con Campedelli non sono in buoni rapporti. Ha causato tanto dolore a troppe persone, io sono andato via perché non avevamo le stesse idee".


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