.

Comunardo figlio di "Braciola"

di Redazione TMW
Fonte: Marco Ceccarini

Se n'è andato Comunardo Niccolai, calciatore figlio di calciatore, un mito della mia infanzia. Lo sentivo livornese in quanto a Livorno lui era legato, essendo figlio di Lorenzo Niccolai, detto Braciola dai ribollenti e fantasiosi tifosi del Livorno, di cui aveva difeso la porta svariati anni, che così lo avevano chiamato perché non aveva paura a buttarsi a kamikaze ed a "sbraciolarsi" su quei campi senza erba, pieni di sassolini, che erano i campi di calcio di un secolo fa. Un anarchico antifascista, il padre, che lo aveva battezzato Comunardo, quando subito dopo la guerra era nato, in onore alla Comune di Parigi.

E lui di quel nome andava fiero.
E un po' anarchico, in campo, lo era anche lui. Non perché facesse cosa gli pare. Ma perché, mutuando dal padre l'incoscienza dell'azione, nel tentativo di salvare l'insalvabile, ogni tanto girava nella propria porta dei palloni che, probabilmente, in porta sarebbero finiti lo stesso.
Ciao, Comunardo.
Che la terra ti sia lieve!

Il sindaco e l’Amministrazione comunale di Pistoia esprimono cordoglio per la scomparsa di Comunardo Niccolai, ex calciatore pistoiese protagonista della scena calcistica nazionale degli anni Settanta.
Oggi Pistoia perde un grande difensore, cresciuto nel settore giovanile del Montecatini Calcio, un allenatore, una voce autorevole, uno sportivo che ha fatto la storia del calcio italiano e la cui vita è stata contrassegnata da grandi successi in campo. Memorabile la conquista dello scudetto del Cagliari, con il quale giocò molte stagioni, e la vittoria dell’argento con la maglia azzurra ai mondiale in Messico del 1970, vinti poi dal Brasile.�
Alla famiglia la vicinanza di tutta l’Amministrazione comunale.


Altre notizie