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Avv. Di Cintio: "Azzurri regalateci un sogno"

di Redazione TMW

È difficile raccontare quello che abbiamo vissuto lunedì' sera.
Siamo passati dall'essere scoraggiati al racconto di un recupero da Italia, proprio all'ultimo secondo.
La partita (e la prestazione) mi ha ricordato molto la famosa Italia-Nigeria di 30 anni fa, quando un fenomeno come Roby Baggio ci trascinò, portandoci alla vittoria a partita ormai terminata, e poi fino alla sfortunata finale statunitense contro il Brasile.
Speriamo il finale sortisca alla nostra Nazionale lo stesso effetto.
Perché, a prescindere dalle scelte tecniche e tattiche che possono essere condivisibili o meno, le partite della Nazionale sono in grado di creare un'atmosfera unica che troppo spesso - per demeriti nostri - è mancata ultimamente.
Mi riferisco, ovviamente, alle mancate qualificazioni agli ultimi due Mondiali.

E allora bene così, anche se mi auguro che il livello degli Azzurri sia superiore rispetto a quanto espresso nelle ultime due partite.
Con la speranza che il prodigio di Zaccagni (i cambi hanno risposto presente e per questo va fatto un plauso al Commissario Tecnico Luciano Spalletti) nel finale regali le stesse energie delle magie del più grande numero 10 della storia italiana, nel 1994.
Forza Italia, c'è un Paese che, seppur con mille dubbi, sogna di innamorarsi di te come tre anni fa, quando non eravamo i più forti ma sicuramente il gruppo più unito!

L’Avvocato Cesare di Cintio è nato a Bergamo l’1 luglio 1972 ed è iscritto presso l’Ordine degli Avvocati di Bergamo dal 2002; dal 2014 è patrocinante in Cassazione. Nel corso degli anni, la propria attività si è concentrata principalmente nell’ambito del diritto sportivo. Si è formato presso la Scuola dello Sport del CONI ove ha avuto modo di affrontare un programma di studio in ambito giuridico e di economia dello sport. Ad oggi, assiste a livello legale società sportive, federazioni e leghe, dirigenti sportivi, allenatori, atleti nonché agenti sportivi sia per problematiche avanti gli organi di giustizia ordinaria che sportiva.


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