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Andrea Scanzi: "Re Carlo non si discute: si ama!"

di Redazione TMW

Come si risponde a quella massa di imbecilli rosiconi che nella vita non vincerà mai niente, e che per questo riduce le tue vittorie a “solo fortuna”?
Facile: ammettendo di essere (anche) fortunati.
“Trovatemi un solo allenatore che vince senza fortuna. Ho vinto la prima Champions League quasi 20 anni fa, mi dicono che appartengo ad una vecchia generazione.
Nel calcio, in qualsiasi momento, i giocatori fanno sempre la differenza. E sono stato fortunato ad allenare grandi club e grandi campioni.
Forse non abbiamo giocato un calcio estetico straordinario, ma rischiare di uscire da dietro palla al piede per incentivarli al pressing non mi sembrava il caso. Poi siamo usciti alla distanza".

Ancelotti non è soltanto uno dei più grandi allenatori di tutti i tempi (ditelo a quei baccelli che lo insultavano quando era alla Juve o a quei geni che lo reputavano bollito quando era al Napoli).
È anche e soprattutto un signore, che di fronte alle invidie e alle diffamazioni disarma ogni detrattore con l’unica arma che nulla teme: l’intelligenza.
Che vuol dire anche autoironia, onestà intellettuale e autocritica.
Re Carlo non si discute: si ama. E c’è chi lo fa, come me e milioni di persone, dal lontano 1987.
Sempre ti amammo, sempre ti ameremo. Sei un gigante, Carletto!


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